28 Agosto: Sant’Agostino il patrono di San Daniele da conoscere perchè…

Oggi, 28 agosto, come ogni anno, si festeggia il patrono di San Daniele, che, ta da da daaaa…non è San Daniele, coi suoi leoni, non è San Michele, con la sua formidabile spada, ma è Sant’Agostino con il suo studiolo e i suoi libercoli.

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Più antica rappresentazione di Sant’Agostino, Laterano, Roma , VI secolo

Perchè mai, vi chiederete, questa comunicazione? Perchè il santo viaggiatore, e davvero lo fu sia fisicamente, con le sue peregrinazioni continue fra l’Europa e l’Africa, che mentalmente, fra il cristianesimo, il manicheismo, il dubbio, la fede, ci ha lasciato in dono una testimonianza incredibile! Quale? Beh, fu uno dei primi a lasciarci, scritto chiaro, inchiostro su pergamena, un’attestazione di una cosa per noi normalissima ma al suo tempo una rarità, per non dire una bizzarria, quale? Beh, proprio la cosa che il 99% di voi sta facendo ora guardando questo schermo: leggere in maniera silenziosa!

Raggiunta Milano per poter trattare con Ambrogio, non ancora Santo ma celebre saggio e savio dell’epoca, di tremi che lo tormentavano come fede, amicizia e matrimonio, Agostino ce lo consegna così alla memoria:

Nel leggere, i suoi occhi correvano sulle pagine e la mente ne penetrava il concetto, mentre la voce e la lingua riposavano. Sovente, entrando, poiché a nessuno era vietato l’ingresso e non si usava preannunziargli l’arrivo di chicchessia, lo vedemmo leggere tacito, e mai diversamente. […] Può darsi che evitasse di leggere ad alta voce per non essere costretto da un uditore curioso e attento a spiegare qualche passaggio eventualmente oscuro dell’autore che leggeva, o a discutere qualche questione troppo complessa […](Confessioni, VI, 3.4.)

(A chi si chiede come mai la lettura silenziosa non fosse comune una delle ragioni più semplice era, al tempo, il mancato uso punteggiatura che permettesse un’agevole interpretazione di senso e l’usanza di nondistanziareleparolerendendoiltestounbloccounicoconilrisultatochemoltasuperficiediscrittura venivarisparmiatamarendendolaletturatalmentepocoagevolechel’usodellavocealtaoaiutava siaillettorechel’uditoreacomprenderemeglioilsensodiqualtovenivaletto).

Se desiderate conoscere meglio la figura agostiniana in questo sito poterte trovare tantissime informazioni utili (anche in latino!!) http://www.augustinus.it/index2.htm : conoscerete così un viaggiatore che a Terzani ed al suo indovino faceva un baffo!

Da ultimo vi alleghiamo qui un’immagine tra le più belle del santo: Carpaccio alla Scuola di San Giorgio agli Schiavoni a Venezia ad inizio Cinquecento ce lo consegna così, tutto intento a studiare, leggere, osservare la bellezza della natura al di fuori, ma colmo di oggetti per studiarla anche all’interno dello studiolo stesso.

Sant'Agostino nel suo studiolo, V. Carpaccio, Scuola Dalmata (degli Schiavoni) , Venezia, 1502

Sant’Agostino nel suo studiolo, V. Carpaccio, Scuola Dalmata (degli Schiavoni) , Venezia, 1502

E se vi venisse voglia di visitare questo luogo bellissimo ecco qua: http://www.turismovenezia.it/Venezia/Scuola-Dalmata-di-S-Giorgio-degli-Schiavoni-Santi-Giorgio-e-Trifone-6485.html

Di simboli.

La notizia della pausa, chiamiamola così, di Patrizio Zurru dall’essere libraio sul campo mi ha809447194-regione-werdenfelser-land-campana-oggetto-pecora-allevamento-di-bestiame dato l’occasione di riflettere sui simboli, sulle presenze che diamo per assodate, così assodate che in un baleno divengono scontate, finchè d’un tratto son scordate per essere poco dopo definitivamente inumate. Questa capacità di essere aggregante e sintetizzante di un simbolo non dovremmo darla per scontata, ma lo facciamo, proprio in vece del suo essere sintetizzante, racchiudendo molti di noi, si pensa, come può non sopravvivere? ed invece, molto spesso, è proprio questa sua condivisione a spegnerlo, l’esempio più facile è quello del’aria, ci è vitale ma non la percepiamo se non nell’esatto momento in cui viene a mancare. Pochi giorni fa un servizio alla tv ha trattato di uno degli ultimi artigiani sardi a costruire campanelle per le pecore, cosa resterà di quel simbolo quando l’artigiano che lo forgia sarà l’ultimo, eppoi sarà stato e basta? Certo non scompariranno le pecore, non i pecoroni e certo non le pecorelle, nemmeno quelle dei sogni, ma quanto più poveri saranno i sogni con una colonna sonora in meno? e così la pausa, più o meno lunga, di un figura-simbolo per molti di noi “giovani” librai  renderà l’orizzonte coccolato da una colonna sonora più flebile, così pure quella di molti lettori, ma dobbiamo pensare a tutti quei simboli che ci lasciamo sfuggire di mano perchè non li badiamo più, cerchiamo di aiutarli, se li riconosciamo, a conservare un senso e una vitalità, per noi e per quelli dopo di noi.

(p.s. Patrizio però promette ancora grandi libri quindi, cari lettori, preparate i tappi per le orecchie perchè sapete che vi scasserò l’anima!)

Quando scompare un simbolo. Parole d’istinto.

Se dovessero spegnersi i simboli probabilmente saremmo incapaci di leggere molta della realtà, dove dirigersi, chi pregare, che lingua usare, cosa mangiare, sono cosi disciolti nella nostra soluzione umana che quasi non li notiamo più , eppure li sappiamo leggere, eppure li leggiamo sempre senza accorgercene, cambiano nel tempi, sj modificano, evolvono, per mano nostra, o da soli e cambiano noi. C’è però un caso che non contempliamo, che scompaiano, eppure, a volte, accade. Accade in rumore quando dei abbattono dei budda millenari, accade se rubano la Gioconda, accade quando una libreria chiude. Forse questo simbolo é meno condiviso, meno visibile, ma non di minor peso. Cosi quando chiuderà la libreria guidata da Patrizio Zurru accadrà. Una notizia che leggi su fb, nessuno commento, é uno scherzo, no é solo on line da troppo poco, poi condivisa una due dieci volte, no, non é uno scherzo, se non uno brutto del destino. Quando 8 anni e mezzo fa abbiamo aperto la nostra di libreria abbiamo iniziato a crescere un po’, poi, un po’ dopo, ho sentito il nome di Patrizio Zurru, nome simpatico, facile da ricordare, poi di questa persona senti parlar molto, e bene, uno che ne sa, poi ne senti parlare di più, evviva! uno che ne sa un sacco da cui imparare! i libri, il rispettarli, il rispettare il lettore, il coltivane di lettori. Ecco un simbolo é nato. Un simbolo bello, che finisce con la u, facile da riconoscere, che insegna con piccoli gesti forse quasi incosciente di farlo. Poi quel simbolo se ne va, ti chiedi se potrai crescere ancora, perché si é offuscata un vetta che pensavi di raggiungere e lo sherpa stesso ha deposto lo zaino coi viveri. Quel simbolo si sta spegnendo. Capita. “Quel simbolo va protetto! Vergogna! Una perdita per tutti!” si dirá. Fosse stato cosi importante non sarebbe successo. Fosse una perdita importante da non avere forse ci si sarebbe mossi prima, per evitarla. Questo bizzarro stivale che leva scudi per proteggere quando il povero oplita é già colpito da una lancia, una freccia e una mazza ferrata. Grazie Patrizio, dei tanti regali, delle battute, dei libri che ci hai fatto conoscere, prima di tutto da lettori. Un simbolo si offusca ma l’oro resta anche mal lucidato, un simbolo scompare ma non chi quel simbolo l’ ha creato, e cosi Patrizio ancora grazie

panorama, panoramae.

11885357_1556553037898670_5601268867299072890_nPanorama, Tommaso Pincio, NN edizioni, 2015.

Nn edizioni prende e porta a casa di chi vuole essere un lettore, un libro da leggere e poter, rara rarità, leggere subito dopo ancora per assaporarlo davvero nel gusto della scrittura, per permettere di dire a se stessi che basta poco restare ammaliato, che poco basta per dare un senso. Così Panorama. Così Pincio.
Partire da un fatto di cronaca, facile. Conservare la credibilità della scrittura e del personaggio raccontando un fatto cosi idiota che potrebbe apparire  finto, difficile. Pincio, seguirlo anche su fb un piacere per chi ama la riflessione arguta, taglia ricuce incolla un personaggio “oltre”, oltre il credibile, oltre l’ umano, confondibile col  divino, vicinissimo al lettore, una Monsanto dei libri, seminale per i lettori, sterile per sé.

Molto passa attraverso l’iniziazione, alla lettura, al sesso, alla casualità e alla violenza, donata verbalmente incassata fisicamente. Come nelle migliore delle nemesi chi riceve  incassa dieci volte quanto versato e la punizione comminata con il disprezzo per l’atto che fino a poco prima pareva vitale é quasi dovuta. É sul bordo di una carnalità tutta mentale che si avviluppa la storia, una circolarità di partenze e ritorni in cerchi  via via  concentrici fino al protagonista che é il punto di partenza e di arrivo. Tutto viene detto prima attraverso il fluire della lingua, poi viene la trama. Libri letti, riletti, sesso di carta, scrittori, scrittura digitale, mondo tecnologico. Quest’ultimo, al pari di chi lancia il sasso e nasconde la mano,  muove moltissima parte pur restando quasi non visto come un puparo con la sua creatura. La trama porta avanti una riflessione sul sé, sé da solo, sé nel mondo, sé con gli altri, una sorta di ” soggettiva con mondo” (piccolo e futuribile).
Questo panorama é ottimo da passeggiare per cultori del gusto della lettura, per flâneur della parola, diversamente si vedrebbe solo la trama offuscata, senza dubbio, dalla sua stessa semplicità , come nei migliori casi i libri  rivelano i loro meccanismi con la nebbia e questo é senza dubbio una cartolina  che arriva diretta dalla pianura padana.
Copertina one shot one kill, un ricatto ben puntato al collo, non una pistola, non un coltello, ma, forse é…
Un lettore che legge, eccolo qua il libro. Un non lettore che non legge, eccolo qua il libro. Alla fine si può dire, evviva, un libro, con la Lettura maiuscola.

P.s. Complimenti per l’ottimo acquisto. Prima dell’uso leggere le istruzioni.

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pausetta per librai

 

Manu & Paolo in relax al male

Manu & Paolo in relax al male

Amici tutti, in questo agosto illuminato dal meraviglioso sole estivo  la libreria si prende, in questo finesettimana, una piccola pausa:  

sabato 8 agosto e martedì 11 al mattino saremo chiusi, ci ritroverete quindi qui,

per soddisfare la vostra voglia di libro, da martedì pomeriggio!

Da domani sera, venerdì 7, alla porta della libreria verrà affisso un mini quiz, il primo che ci manderà via mail o facebook la risposta corretta otterrà un caffè pagato al Meister Café, è una piccola occasione per stimolare la vostra astuzia e curiosità!

Vi ricordiamo inoltre il proseguire del nostro concorso #lacartolinapiùbrutta2015: attendiamo le vostre schifezze, camurrie, orrori cartolinistici!

BUON FINESETTIMANA A TUTTI!